Pubblichiamo una delle sette riflessioni che diverse persone della comunità hanno espresso durante la liturgia serale della croce.
Riflessione
“Che cosa cercate”? Io, tu, tutti noi che siamo qui stasera, che cosa cerchiamo?
Gesù, che non ama i preamboli ed è diretto, ci apostrofa sempre in un modo che ci fa sussultare e ci costringe a quel salutare tormento della mente che ci scardina dalle nostre sicurezze e dalle nostre comodità.
“Che cosa cercate”? …..Ma cerchiamo davvero qualcosa stasera, o siamo qui per consuetudine, per amor proprio, per curiosità o, perché no, siamo qui con il corpo, ma abbiamo la testa chissà dove? Così, nell’impossibilità di dare una risposta sincera, presi alla sprovvista, alla domanda di Gesù rispondiamo anche noi, come la folla di allora, con un’altra domanda: “Rabbì dove dimori?” E’ più facile “curiosare” nella vita degli altri che “frugare” nella propria, perché far affiorare alla superficie quello che nascondiamo nel profondo, può portarci a scoperte che non ci piacciono per niente. Preferiamo rimanere nel vago e continuare ad ingannarci da soli.
E Gesù che sa, che ci conosce bene, e che vuole il nostro bene ! ci asseconda, in apparenza, per portarci nella realtà, là dove non vorremmo andare, per smontare le nostre idee distorte e mostrarci la verità. Così ci precede e ci porta verso la PRECARIETA’, la LEGGEREZZA del vivere, il SAPORE SALVIFICO della sofferenza e della Croce. Due lapidarie parole sono la risposta all’ipocrisia della nostra domanda: “Venite e vedrete” “Vieni e vedi” – ci invita Gesù.
Guarda: non ho casa, la mia cosa sei tu! Sì, proprio tu, come in questo momento ti trovi: forse oppresso da un dolore più grande di te; o magari incompreso e solo, senza speranza; tu che sei distrutto dai sensi di colpa e ti senti sempre inadeguato; tu che hai perso il lavoro o la salute e, con loro, hai perso il gusto della vita.
Tu sei la mia casa, tu sei l’AMORE della mia vita! Non a caso ho dato la mia vita per te! “Vieni e vedi” ; verifica pure: non ho niente di mio, perché l’unica cosa che desidero possedere è il tuo cuore, per riempirlo di consolazione e di tenerezza.
Contempla: il mio letto è la Croce, la tua croce! Quella che ti angoscia e ti fa paura; quella che non ce la fai a portare da solo, quella che, da inciampo pesante, può diventare, se la porti con me, luogo della pienezza dell’AMORE.
Perché così io ti amo: stendendo le mie braccia sulle tue, INSIEME sulla Croce, cosi che essa acquisti un senso, un sapore, e da sterile ed inutile, diventi feconda e ricca di bene per tutti. Farai come me, sarai come me: anche la tua croce testimonierà al mondo che la morte è vinta per sempre; che l’AMORE è più forte della MORTE e che un giorno cammineremo tutti insieme, da Redenti, lungo i sentieri dell’Eternità……..”E quel giorno rimasero con Lui” conclude l’Evangelista.
E noi? Vogliamo decidere già da ora, già da stasera, di rimanere con Lui e di fare esperienza del suo amore, o abbiamo ancora paura e tentenniamo nel dubbio di esporci troppo e di incamminarci su percorsi un po’ troppo impervi e sconosciuti? “
“Vieni e vedrai”; coraggio, non temere! Ci esorta il Cristo dal trono di gloria della sua croce: AMAMI! Ma, soprattutto, LASCIATI AMARE!
Tutto il resto ti verrà dato in sovrappiù!
Ti chiediamo, Signore, di non stancarti mai di fissare la tua dimora nel cuore di ogni uomo. Aiutaci ad aprire le porte del nostro cuore all’amore. Fa che, già da ora, la nostra croce ci sembri meno pesante!
Signore, tu sai come, in questo momento, vorremmo gridare il nostro Sì al tuo invito “vieni e vedi”, ma conosciamo la nostra incostanza e fragilità, e tentenniamo per paura. Dacci, allora, il coraggio di sperare e la decisionalità di chi si sa perdente, se poggia sulle sue forze, ma vittorioso se confida in Te e sulla potenza del Tuo Spirito!