Siamo rimasti stupiti della marea di persone che continuamente si sono riversate in Duomo nei tre giorni del Triduo e che con raccoglimento non solo hanno venerato Giovanni Paolo II, ma hanno partecipato alle diverse liturgie e momenti di preghiera, ma soprattutto si sono accostate al sacramento della penitenza.
Forti e appassionate sono state le omelie tenute tutte da don Valentino Salvoldi da Roma che qui ringraziamo.
Un doveroso grazie a tutti, particolarmente al coro parrocchiale, agli altri cori intervenuti, a chi ha lavorato sodo per fare del Duomo un santuario degno di accogliere una presenza così cara e preziosa, alla Questura di Gorizia e ai Carabinieri di Gradisca che hanno assicurato la sorveglianza con discrezione, ai sacerdoti che si sono prestati per lunghe ore al confessionale, ai diaconi e ai gruppi per l’animazione di diversi momenti. A suor Idalberta che ha ricamato un nuovo servizio da altare per l’occasione.
Molti in questi giorni hanno chiesto se la Reliquia fosse ancora esposta, non sappiamo quando ma ci sarà certamente un’altra occasione.