Solidarietà alla comunità di Ruda per il vandalismo al presepe, non solo una ragazzata, un blitz di gente incivile, di teppisti insomma: decapitare la testa del Bambinello - oltre che evocare precisi fantasmi neri che tutti ormai ben conoscono anche se in un certo senso lontani da noi - evocano un dramma dilagante e forse irreversibile per la nostra Regione, per il nostro Friuli, il disamore alla vita, all’accoglienza di questa sia nel suo nascere. Solo due anni fa l’arcivescovo di Udine gridava il dramma degli oltre centomila aborti dal 1978 nella sola sua arcidiocesi friulana, pensiamo poi a tutta la Regione, sia per i tanti che cercano una vita più degna fuggendo dai loro paesi in guerra, gli eventi del goriziano e la Caritas diocesana lasciata praticamente sola dicono tutto! Chi si è reso colpevole di questo gesto deve solo vergognarsi, ma il triste fatto invoca soprattutto un doveroso impegno più serio da parte dei credenti. Anche il fatto che il capo del bambinello sia stato sostituito da una palla decorativa dell’albero di Natale dice l’andazzo e la moda ormai in voga da tanti anni, sostituire Cristo, l’evento della sua nascita che da duemila anni fa da spartiacque nella storia del mondo, con dei banali surrogati, con quella mielosa attività commerciale dove il denaro è diventato, come ci ricorda spesso Papa Francesco, l’idolo che porta alla disperazione, al non senso, alla morte!
Il parroco