“Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte. E alla morte di croce”. L’apostolo Paolo sottolinea con queste parole che la morte di Gesù è stata vissuta nella logica del dono, “per gli altri”, non subita ma donata. La morte da scandalo, sconfitta, è diventata luogo di salvezza…è questo il senso dell’Adorazione della croce che abbiamo vissuto nel pomeriggio o del seguire e meditare sulla Croce di stasera…., ma se volete anche di non permettere che la croce sia tolta dai muri, cioè dalla nostra storia, dalla nostra vita e cultura.
Sempre l’apostolo scrivendo ai cristiani di Corinto dice: “I Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, (sono un po’ le due categorie dell’umanità di ogni tempo) noi predichiamo Cristo crocifisso dice San Paolo, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio” (1 Cor 1, 22-24). La morte di Cristo poi dice sempre Paolo ha una portata universale: ”Uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti” (2 Cor 5, 14). La sua morte ha dato un senso nuovo alla morte di ogni uomo e di ogni donna.
E questo evento attraversa i secoli, è valido per tutti i tempi: “Mi ha amato e ha dato se stesso per me!” (Gal 2, 20). Ogni uomo, scrive l’Apostolo, è “uno per cui Cristo è morto” (Rom 14,15).
Ecco potremmo dire che c’è questa morte di Dio in Cristo, avvenuta storicamente duemila anni fa, ma c’è anche un’altra morte di Dio….
Quella dove noi in qualche morte lo facciamo morire, decretiamo e attualizziamo la condanna fatta duemila anni fa da Ponzio Pilato, per assurdo potremmo dire che quella è stata per la salvezza, per il compiersi del disegno della redenzione… le nostre sono invece per la perdizione! E sono quelle morti, quelle condanne cantate dalla canzone che tra poco ascolteremo, vecchia di 45 anni, una canzone che ha anticipato il ’68, gli artisti sono anche sempre un po’ profeti…, che si consumano del disprezzo della vita, dei valori, delle persone
Ho visto la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente, cercare il sogno che conduce alla pazzia nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo…
In tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
é un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
Sono quanto mai attuali queste parole, queste immagini perché parlano della cronaca di ogni giorno del nostro tempo, della nostra vita…
Questa “morte di Dio”, cioè dov’è negata la vita, (Con 2.863.649 aborti praticati e censiti ogni anno in Europa, si può dire che nel Vecchio Continente l’aborto sta diventando la principale causa di morte, più del cancro, più dell’infarto, della droga, degli incidenti…) dov’è negata la giustizia, l’amore, la fraternità, il diritto dei bambini e dei poveri, lì è negato Dio stesso, la sua Pasqua! E questa morte di Dio, cioè toglierlo dall’orizzonte della storia, della nostra umanità…come spesso ricorda Benedetto XVI...é davvero tremenda, definitiva, pericolosa, aver paura di denunciare il sopruso, aver paura di andare contro corrente, questo è il dramma dell’uomo di oggi!
Con la sua morte invece Cristo ha denunciato e vinto il peccato, anzi ha fatto di più, ha anche dato un senso nuovo alla sofferenza, culminato però nel superamento della morte, cioè nella sua risurrezione. “È morto per i nostri peccati, è risorto per la nostra giustificazione” ci ricorda l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani. (Rom 4, 25)
Stasera ai piedi della croce, siamo perciò invitati a raccogliere il messaggio di quest’amore grande di Dio, di questa vita donata, di questa morte che si è consumata e ci ha salvati.
Siamo invitati a non far morire nuovamente Dio, negando l’amore, nelle nostre famiglie, nei nostri cuori, nella comunità e nella società……….
L’alternativa, l’abbiamo già ricordato è “cercare il sogno che conduce alla pazzia nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo…”
Sì nel mondo non trovi quel senso di vita che solo Dio ti può dare, grazie alla sua vita offerta per amore in Cristo…
E allora vorrei concludere con quelle parole “magiche” di Giovanni Paolo II, oggi che ricordiamo l’anniversario del suo ritorno alla casa del Padre….
Spalancate le porte a Cristo! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la Sua potestà!...Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo Lui lo sa!
Permettete a Cristo di parlare all'uomo.
Solo Lui ha parole di vita, sì, di vita eterna! Amen
Don Maurizio