E’ stata come sempre la passione innata dei ragazzi per l’avventura, l’impegno dei capi e altri interventi esterni, come la bellezza e maestria del fuoco del sabato sera con i giocolieri di Codroipo, a rendere un evento da ricordare il San Giorgio vissuto nella Fortezza di Gradisca, ai piedi di quelle mura fatte allora per difendersi da nemici, e che invece hanno visto un brulicare di oltre trecento amici. L’ambientazione medioevale della storia di san Giorgio e del drago si sposava con quegli angoli secolari che racchiudono la cittadina isontina a oriente, ma avevano con sé ben altri significati che sono stati evocati da don Franco Gismano nel corso della Messa domenicale, anticipata per le bizze del tempo che però non ha scoraggiato il villaggio scout. Sì il drago non è solo elemento di ambientazione e di gioco, è anche una cruda realtà presente ovunque, quel male antico che si attualizza nei nostri gesti, nelle nostre scelte deviate e che si vince con la croce, cioé con l’impegno, la passione che ci mettiamo. L’evento del San Giorgio, unica occasione per i reparti per allargare lo sguardo e intessere rapporti tra le tante squadriglie della Zona di Gorizia è stata una giornata per stare insieme nella gioia e nello spirito del gioco. Il girovagare a frotte degli scout per le calli e per la città è stata però una presenza che si è fatta notare e anche una testimonianza. Anche il sindaco Franco Tommasini si è fatto presente e ha apprezzato l’evento e l’impegno che tanti giovani ancora ci mettono verso il mondo dei ragazzi.
Tra i tanti, un messaggio hanno lasciato gli scout, in questi giorni in cui sembra la natura si ribelli a un’umanità disattenta con i ben noti eventi provenienti dall’Islanda, i prati sotto le mura, sono risultati, alla loro partenza, ancor più belli, puliti di prima, è questa una di quelle tracce che bisogna cogliere e che possono stimolare la nostra storia e la nostra vita, lasciare il mondo più bello, cioè più ricco di come l’abbiamo trovato.
A.T.