La Caritas di Gradisca, oltre all’attività fin qui svolta, avendo trovato la disponibilità di alcuni nuovi operatori, apre un’altra porta per darsi, nella stessa sede di via Battisti un vero e proprio centro d’ascolto dove coloro che si rivolgono al servizio possono trovare innanzi tutto accoglienza ed ascolto inteso quale momento fondamentale di conoscenza e comprensione della persona e del problema espresso. La Caritas infatti non è chiamata a dare solo “cose”, ma anche “parole”, a vivere e promuovere atteggiamenti, cioè valutare insieme la situazione concreta cercando di definire con la persona ascoltata un progetto di aiuto specifico, sostenibile e rispettoso delle potenzialità e della dignità di ciascuno. Il primo di questi atteggiamenti è l’ospitalità che consiste nel saper fare spazio a chi è, o si sente, in qualche modo estraneo, o addirittura straniero, rispetto alla comunità parrocchiale e quindi alla Chiesa stessa, eppure non rinuncia a sostare nelle sue vicinanze, nella speranza di trovare un luogo, non troppo interno ma neppure insignificante, in cui realizzare un contatto; uno spazio aperto ma discreto in cui, nel dialogo, poter esprimere il disagio e la fatica della propria ricerca, in rapporto alle attese nutrite nei confronti di Dio, della Chiesa, della religione. In questa prospettiva, quando necessario e compatibilmente con le risorse della comunità, viene garantita un’azione di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle risorse del territorio. Accanto a questo il centro di ascolto offre la possibilità alle persone di poter “prendersi in mano” attraverso la costruzione condivisa di un progetto personalizzato volto al superamento delle condizioni che hanno portato alla situazione di crisi o di difficoltà.
I Centri di ascolto sono ambiti attraverso cui la comunità cristiana vive concretamente la dimensione dell’ospitalità nei confronti di chi si trova in una situazione difficile. L’attività di un Centro di Ascolto non si esaurisce nella relazione con le persone incontrate, ma implica un’interazione con il territorio finalizzata a individuare possibili risposte ai bisogni delle persone incontrate. Inoltre sollecita una comunicazione con la comunità tesa a renderla più consapevole e corresponsabile nei confronti delle povertà accolte. L’efficacia di un Centro di Ascolto non si misura nel numero delle situazioni “risolte” ma nell’apporto fornito alla costruzione di una comunità capace di condividere i bisogni per restituire dignità alle persone. E’ da questa capacità di ascolto che si possono infine delineare problematiche, attese, bisogni che possono trovare concretizzazione anche in appuntamenti, percorso formativi per la comunità stessa, come si è dimostrato davvero bello, apprezzato e fecondo il calendario di appuntamenti di riflessione sull’enciclica Caritas in Veritate.
La nota pastorale della CEI “Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia” si esprime chiaramente dicendo che una parrocchia missionaria ha bisogno di “nuovi” protagonisti, di un’attenzione a promuovere carismi e ministeri, e creare nuovi spazi di reale partecipazione. L’augurio è che questa finestra aperta, porti, inevitabilmente con altri problemi, anche quella luce che è necessaria non solo a una Caritas, ma ad un’intera comunità.