I consigli pastorali sono stati eletti, sia a Gradisca che a Farra, con regolare votazione di apposite schede nel 2012 i medesimi membri sono stati poi tutti o quasi riconfermati nel 2017.
Nell’ultima seduta del Consiglio è stato chiesto ai consiglieri quali sono stati i punti di forza e di debolezza di questo mandato (ultimi 6 anni) dei due singoli consigli pastorali e dell’esperienza dell’Unità pastorale degli ultimi 5 anni.
Per FARRA il punto di forza è l’essere formato da un gruppo di lavoro consolidato e soprattutto affiatato, dove vige la più totale collaborazione, pur nel rispetto dei ruoli. Questo permette di avere facilità di confronto e di intervento. La debolezza può essere quella di una piccola comunità.
Per GRADISCA si è partiti invece dal punto di debolezza nella non continuità, o quasi, dei preti da una parte e dei rappresentanti dei gruppi. Il punto di forza è stata la capacità di riunirsi come comunità. Molti sono stati i passi in avanti per superare i campanilismi (Duomo, Santo Spirito, San Valeriano) anche se si riscontra che c’è ancora strada da fare.
Unità. Un altro punto di debolezza, è che molto spesso ogni gruppo lavora per proprio conto, ognuno fa il suo programma, ognuno per il proprio settore. Bisognerebbe che ci fosse più condivisione, che si accettasse l’idea che molte volte si ha bisogno di essere aiutati nel portare avanti alcune cose e poi c’è la necessità, di vivere qualcosa che coinvolga tutti, qualche volta all’anno, un momento comunitario nel vero senso della parola.
Molto spesso manca il dialogo e la condivisione tra i gruppi, ne è prova il fatto che il Coassini non viene definito il ricreatorio ma “lo stanzificio” il luogo dove i gruppi che operano in parrocchia hanno una o più stanze a disposizione per svolgere le proprie attività, spesso mantenendo le dovute distanze dagli altri.
Pur rilevando che sia difficile mettere insieme più realtà e persone, la Parrocchia dovrebbe essere il luogo della Comunità, nel vero senso della Parola. Un luogo inclusivo dove ci si vuole bene.
Mentre la liturgia (la Messa e il culto in genere) accoglie un insieme di singoli che vengono in un luogo (Chiesa) per incontrare il Signore, la Pastorale è l’azione che trasforma i singoli in un gruppo, una comunità di fratelli che vivono insieme la bellezza di essere cristiani e soprattutto fratelli.
I luoghi differenti dalla Chiesa (leggi ricreatorio o sale) siano luoghi aperti a tutti, accoglienti, inclusivi, senza il diritto da parte di nessuno prevalere sugli altri, dove si è tutti uguali e a “casa”. Un luogo dove si vive l’Amore di Dio e in nome di Dio.