Un solenne concerto per celebrare la Pasqua e ricordare don Giovanni Battista Coassini nel centenario della sua morte.
E’ quanto organizzato dall’Unità Pastorale di Gradisca d’Isonzo per sabato 14 aprile alle 20.45, vigilia dell’Ottava di Pasqua, nel Duomo dei Santi Pietro e Paolo.
La comunità della Fortezza onorerà dunque la memoria di don Giovanni Battista Coassini, il giovane sacerdote e benefattore scomparso nel 1912 a soli 25 anni, a pochi mesi dalla sua ordinazione e protagonista di un’esistenza intrisa di santità. Una figura, quella del giovane sacerdote del Collegio Germano Ungarico, riscoperta dalla città in occasione del restauro del ricreatorio che ne porta il nome e che al pari della chiesa dell’Addolorata venne donato alla comunità dal giovane Coassini in punto di morte.
L’appuntamento pasquale è con il concerto per coro e orchestra “Passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo”.
Il concerto coinvolgerà due realtà musicali illustri ed affermate: la Corale Synphònia di Bicinicco (Udine) e l’Orchestra della Saccisica che ha sede a Piove di Sacco in provincia di Padova e che in questa occasione sarà diretta dal m.o Devis Formentin.
Il programma musicale presenta una ricca varietà di autori: Mozart e Mendelssohn saranno protagonisti nella prima parte mentre Duruflè, Faurè, Vivaldi e Bach lo saranno nella seconda.
L’intenzione è quella di creare un concerto dal respiro europeo, abbracciando un periodo musicale che va dal classicismo al Novecento storico. Andando nel dettaglio: l’apertura del concerto è affidata al celebre “Adagio e fuga in Do minore” di Mozart per archi e basso continuo che, naturalmente, non è un brano pensato per la quaresima, ma la cui maestosità e drammaticità introduce il pubblico al clima della Passione. Sempre con Mozart, e con il famosissimo “Ave Verum”, il coro si unisce all’orchestra per cantare la passione della Vergine. Con i due brani di Mendelssohn (“Jesu meine Freude” e “Wer nur den lieben”) si entra profondamente nel tema della Settimana Santa e della passione di Cristo in un tendente avvicinamento ai temi della Resurrezione. Nella seconda parte grazie a Duruflè, e al suo “Ubi Caritas” per coro misto a cappella, si evocano la sacralità dell’Ultima Cena e la ritualità del Giovedì Santo. Il “Credo” di Vivaldi testimonia la sintesi delle fondamenta della fede Cristiana che attraverso l’incarnazione, passione, morte e resurrezione di Gesù proietta il fedele verso la Salvezza Eterna. Con Bach, infine, l’“Alleluia” per la vittoria della Vita sulla Morte.
Luigi Murciano