Non é cosa di tutti i giorni “riscoprire” un grande amico, come lo si evince dal racconto “Antonio da Gradisca”, il prezioso lavoro che i bambini che si preparano alla Prima Comunione hanno realizzato in occasione della visita delle Insigni Reliquie del Santo alla Città. Nell’icona del bambino del racconto incontriamo tutto lo stupore, il desiderio, l’innocenza che il mondo dei bambini ancora vive, nonostante tutto, e a cui ha diritto per costruirsi, nella vita e nel cuore, alcune certezze positive che via via possono assumere un volto, in questo caso quello amorevole di Sant’Antonio, che però non solo rimanda ma dona il Signore.
Non solo questo avvenimento é come un “ritorno” del Santo nella comunità di Gradisca, ma permette finalmente di comprendere in fondo le antiche e preziose immagini che arricchiscono tutte le sue Chiese, segno inequivocabile di un patrocinio antico e prezioso.
La storia in verità ci permette di pensare ad una visita di Antonio di Padova nelle terre del Goriziano e del Friuli quando ricoprì la carica di Ministro della Provincia, ora Antonio viene nuovamente, con tutta la sua santità e il suo messaggio per portarci quei doni di cui fu dispensatore, il Vangelo, la fraternità, la riconciliazione e la pace, ma soprattutto l’esercizio della Carità.
Un doveroso grazie, allora, ai bambini della “Carovana” che con i loro valenti catechisti, offrendo uno spaccato di storia della loro Città Fortezza in quel lontano 1698, anno della proclamazione di San Antonio a patrono della città, in verità ci richiamano a vivere un percorso personale e un avvicinamento carico di stupore, così com’è descritto in Luigino, il bambino protagonista dell’evento, ma in verità immagine del modo con cui tutti siamo chiamati ad avvicinarci al Santo dei miracoli, all’amico di ogni uomo.
Fra Enzo M. Poiana
Rettore della Basilica del Santo