Il libro “Giovanni Battista Coassini, sacerdote del Collegio Germanico-Ungarico” è quasi una ristampa anastatica dell’originale, pubblicato a Roma nel 1913 da Desclee e C.I. – Editori Pontifici. L’inserto fotografico e le traduzioni di versi tedeschi e citazioni latine, forniscono elementi nuovi alla biografia, che ripercorre la vita di un personaggio delle nostre terre: Giovanni Battista Coassini, nato nel 1887 a Gradisca d’Isonzo, dove trascorse parte della sua breve esistenza. Qui frequentò la scuola normale ed a Trieste gli studi ginnasiali.
La sua casa fu lo storico palazzo gradiscano, che assunse il nome “Coassini” proprio da quello della sua famiglia, che ne era proprietaria e presso il quale si svolgeva anche l’attività del padre, titolare della locale farmacia.
Attigua al Palazzo Coassini, si trova la storica chiesa della B.V.Addolorata. In questa chiesa, sorta per volere della Repubblica di Venezia, allorchè – verso la fine del 1400 – la Serenissima decise di erigere la fortezza gradiscana a difesa del confine orientale dalle scorribande turche, Giovanni Battista Coassini meditò le basi della sua ordinazione sacerdotale.
Il giovane “isontino”, supportato dal parroco don Trevisan e dall’arcivescovo F.Borgia Sedej, giunse a Roma nel 1906, per frequentare il Collegio Germanico Ungarico. Al momento del suo ingresso al Collegio fu iscritto come “austriaco, della diocesi di Gorizia”. Tale era il suo stato in quel periodo storico che precedette di poco lo scoppio della Grande Guerra, alla conclusione della quale mutarono i confini politici. Ma G.B. Coassini, morì prima che ciò accadesse. Si spense a Roma, il 20 dicembre del 1912, a soli 54 giorni dall’ordinazione sacerdotale. Fu sepolto nel cimitero teutonico, all’ombra della cupola di San Pietro, dove ancor’oggi si trova il sepolcro.
Breve fu la vita del giovane Coassini, ma intrisa di santità, come ebbe a dire il S. Padre Pio X, durante un’udienza privata concessa ai Germanici e Superiori nel gennaio 1913: “Purtroppo in quest’anno ho lamentato e pianto con voi per quell’ottimo giovane che era a tutti di ammirazione, e che con tanto ardore si apparecchiava alle fatiche apostoliche…”.
Superiori ed alunni del Collegio Germanico Ungarico manifestarono subito il desiderio che l’esempio delle virtù di G.B.Coassini continuasse ad operare. Così misero insieme i loro ricordi, traendone da appunti, riassunti e diari per giungere alla pubblicazione della biografia, in lingua italiana, a meno di quattro mesi dalla morte del giovane gradiscano. L’eco dell’esperienza terrena di questa giovane vita, superò anche le barriere linguistiche, tanto che in tempi successivi – nel 1922 e nel 1930 – furono pubblicate le edizioni in lingua tedesca e poi in lingua inglese.
Una biografia che in sintesi può essere considerata come un insieme di vicende umane particolarmente intense, immerse in uno spaccato storico, sociale, religioso di grande interesse per il nostro territorio, che raccogliendo le eredità provenienti dalle tre diverse culture latina, tedesca e slava, ne interpreta ancor’oggi i valori di una pacifica convivenza.