Il volume «Necrologium Sacerdotum Archidioecesis Goritiensis» è frutto di anni di attento lavoro di don Michele Tomasin, parroco di Mariano e decano di Gradisca-Cormons, per conto della Congregazione dell’Addolorata di Gradisca.
Il libro, che presenta una biografia di tutti i presbiteri defunti dal 1900 al 2013, è dedicato “ai sacerdoti diocesani e religiosi che hanno speso la loro vita nella preghiera, nello studio, nell’apostolato e nella carità per amore di Cristo, della Chiesa e delle anime tutte, lungo le contrade della nostra arcidiocesi”.
Il volume si presenta come u
na agenda, sulla quale per ogni giorno del calendario vengono riportati i nomi dei sacerdoti deceduti in quella giornata, completi di dati anagrafici e di notizie riguardanti la loro vita e il loro ministero: in tutto sono circa 930 profili biografici, più o meno ricchi di informazioni, a seconda di quanto è stato possibile reperire negli archivi della Curia o negli articoli di cronaca.
L’indice alfabetico posto alla fine costituisce poi un ulteriore strumento di consultazione prezioso, in quanto riporta schematicamente per ogni soggetto: cognome, nome, luogo e data di nascita, anno di ordinazione, luogo e data di morte, luogo di sepoltura. Altra particolarità: tra il calendario e l’indice è stata inserita una cartina raffigurante i confini dell’Arcidiocesi di Gorizia come si presentava all’8 settembre 1943, riportando i nomi delle località passate in seguito alla Jugoslavia, così da fornire un supporto per l’individuazione delle località non più in territorio diocesano. Il “Necrologium” , oltre a raccogliere la memoria dei sacerdoti diocesani nativi e di quelli incardinatisi nella nostra Arcidiocesi, si allarga ad abbracciare anche i membri delle famiglie religiose attive nel Goriziano: francescani, gesuiti, fatebenefratelli, salesiani, ecc.
Non mancano poi i missionari, sia di quelli originari dei nostri paesi, come di quelli provenienti da varie zone e che hanno svolto il ministero nelle nostre contrade. Quest’opera corposa e interessante, permette di conoscere non solo i nomi, ma anche - per sommi capi - la vita e le tappe di tanti sacerdoti che si sono trovati a fronteggiare le vicende dolorose del Novecento: dal dramma della prima guerra mondiale, al tramonto dell’Impero absburgico con le sue consuetudini e tradizioni, dall’instaurarsi del regime fascista con la forzata romanizzazione, al secondo conflitto mondiale con le sue tragedie, la lotta partigiana e il contrapporsi di visioni politiche e ideologiche, fino allo smembramento del territorio diocesano, ecc. Tutte queste vicissitudini hanno lasciato sulla Chiesa goriziana segni e ferite profonde. Per questo l’opera di don Tomasin offre la possibilità di riappropriarsi del nostro passato, filtrato attraverso il coraggio e l’azione di tanti preti che generosamente sono sempre rimasti al fianco della loro gente. E’ commovente pensare che in quest’opera, accanto agli ecclesiastici famosi e illustri dei quali si occupano gli studiosi e gli storici, trova ugualmente posto e dignità anche quella schiera di personaggi umili, sconosciuti, ordinari che pure hanno contribuito al bene dei nostri paesi.